B come Baby Monitor

Vi ricordate i walkie talkie? Se siete stati bambini negli anni ’80, ’90 sicuramente sì. Sostanzialmente si trattava di radio ricetrasmittenti che, prima dell’avvento dei telefonini, a noi bambini dell’olio di palma generation sembravano venire direttamente dal futuro.
L’unico vero problema era che, al contrario dei film con gli invincibili soldati ammeracani (l’avremmo scoperto qualche anno dopo che il loro livello reale di sicurezza è: gruppetto di vaccari in gita pomeridiana prende il congresso per serie di selfie), i walkie talkie non hanno mai funzionato; si percepivano, a partire da una distanza di un paio di metri, pima monconi di parole via via sempre più incomprensibili e poi buio, silenzio ancestrale che ti portava ai primi dubbi sull’esistenza di Dio e palate di rumore bianco.
Ebbene, qualche vero genio del marketing ha pensato bene di rispolverare questa meravigliosa tecnologia applicando ad essa una intuizione geniale: trasmettitore al bambino e ricevitore al genitore in modo tale da permettere a quest’ultimo di andare in giro per casa mentre il piccolo dorme continuandone a controllare eventuali vagiti, pianti e urla belluine: ecco a voi il baby monitor.
Naturalmente anche in questo caso ci sono delle controindicazioni: per quanto si possa regolare l’intensità del segnale e del volume questi baby monitor sono, all’esatto contrario dei walkie talkie, sensibilissimi; ne consegue che voi siete serenamente in cucina a pelare patate quando, ormai totalmente dimentichi del baby monitor alle vostre spalle, questo capta: l’autobus che passa facendovi credere che questo sia alle vostre spalle, la vostra vicina di casa che mette le corna al marito col suo commercialista che per eccitarsi urla il calcolo dell’aliquota e, immancabilmente, le voci dei morti che, siccome comunque vi hanno in uggia, vi danno dei numeri sbagliati solo per farvi perdere e rosicare.
Contro ogni logica quando andate a controllare vostro figlio lo trovate piangente da venti minuti che, resosi conto di essere stato abbandonato, ve la farà pagare strillando inconsolabilmente per i successivi quaranta.
La prossima volta mettetelo in culla e portatevelo in cucina.

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