G come Giocattoli

Chi ha qualche anno in più ricorderà benissimo uno spot con un idraulico che, muovendosi velocissimamente, chiude una serie infinita di falle montandoci sopra altrettanti rubinetti.
Ebbene, in una casa in cui sia presente un bambino, i giocattoli sgorgano con la stessa copiosa e inarrestabile quantità dei geyser d’acqua di quello spot; cercare di opporsi al loro prendere possesso della intera abitazione è tanto difficile quanto inutile. Alla fine vinceranno loro.
Naturalmente vale lo stesso per le falle e gli idraulici lo sanno benissimo. È il motivo per cui, fuori dagli spot, si muovono con la lentezza di un bradipo sotto effetto di xanax, bombardino e hashish; consapevoli della loro imminente sconfitta e del loro non dover ripulire la casa in cui stanno effettuando l’intervento.
Fortunatamente i giocattoli non solo non creano infiltrazioni e cause coi vicini di casa; sono anche utilissimi e, ammettiamocelo, bellissimi.
Se così non fosse non saremmo noi i primi colpevoli del reiterato acquisto di balocchi (senza i profumi di claudiovillesca memoria).
Fortunatamente nella prima fase della vita del bambino i giocattoli non sono collegati al cartone animato di turno amato dal nanetto; quindi la scelta è tutta del genitore che è libero, a seconda del suo tipo, di scegliere i montessoriani in bianco e nero mega educativi di Munari o i topolini in peluche che, con la loro mostruosa vocina in falsetto robotico, si aggireranno sui vostri letti, sui vostri divani o sui vostri tavoli; ricoprendoli quasi per intero giacché, oltreché che da orchite (che spiega colorito e, soprattutto, voce), sono, quasi sempre, affetti anche da gigantismo e insonnia; una caratteristica quest’ultima che avrete opportunità di scoprire quando, anche senza batterie, si risveglieranno nel cuore della notte urlando: “Vieni a giocare con me!?”.
C’è un unico modo per salvarvi dai giocattoli (escludendo l’assunzione di quello che prendono gli idraulici prima di venire a casa vostra; assunzioni e dosaggi che spiegano anche la loro avversione per la puntualità); arrendetevi al culto giocattolaio e divertitevi.
Riempitevi casa di dou dou, giochi creativi per bimbi intelligentissimi e robottoni anni ’70 con tanto di lanciarazzi e lucine psichedeliche.
E poi usateli per giocare col bambino che è bellissimo e, per una volta, siamo dall’altra parte e possiamo comprarci, ops, comprare al bambino tutto quello che vogliamo.
Quando ci ricapita?

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